lunedì 10 maggio 2010

Tristezza cosmica


Lo stendino coi panni è stato costretto ad essere rientrato dal balcone. Piove ancora.
E' maggio, sì, eppure è come se non lo fosse, la natura sembra molto solidale con me quest'anno.
Anche lo stendino dei panni mi sembra tanto triste, davanti alla finestra ma al calduccio degli interni, mentre guarda la pioggia anche lui. Anche i panni che penzolano sembrano tristi. Sono tutti vestiti scuri, a parte un pigiama rosso e panna. E poi penzolano proprio in modo triste. Non so come ma sembra proprio così. E il sugo che borbotta nella pentola, anche lui sembra triste, sembra lamentarsi. Mi sembro proprio una bambina, a volte. Resto a guardare le mie vecchie foto per un'eternità, e lo so che non era affatto tutto bellissimo e che ora ho un'intera metropoli fuori dalla finestra, eppure un po' mi viene da sorridere. Lo smog fa diventare grandi tutto d'un colpo.
Poi sbircio un po' le Sue foto. Anche qui è come se mi sentissi un po' in colpa, come se stessi rubando le crostatine del mulinobianco dalla dispensa. Una foto l'ho addirittura salvata sul pc. E' proprio bella, c'è lui con un cappello a dir la verità un po' ridicolo ma poi quegli occhi fantastici che si vedrebbe anche a due chilometri che sono blu blu blu come il mare. Quantomeno terrò lì quella foto col pretesto che è una cosa bella. Una cosa bella come una passeggiata soleggiata per Villa Borghese di mattina presto, una cosa bella come una pasta col pomodoro fresco e una cosa bella come quella sensazione di piacevole vuoto che avverti dopo aver fatto un -mio dio- esame. Chi può privarti delle cose belle, dopotutto.

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