mercoledì 8 giugno 2011

Post augurio per la festa della donna

La principessa triste beveva del vino del discount chiusa nella sua stanza.
E beh, cosa credete?
Che le principesse non fumino, non bevano e abbiano le guanciotte rosse solo per il fard?
Nulla di più sbagliato.
E inoltre, INOLTRE, in preda alla tristezza, incoraggiava il suo fegato a digerire la pasta al ragù di poche ore prima. Bicarbonato? Digestivi? Sigarette? Giammai. Nulla poté contro il suo bruciore di stomaco. E aveva l'ultima Winston Blu sul comodino ma se la risparmiava, sì, risparmiava, per qualche ora dopo. Nel frattempo ascoltava i vecchi Timoria e si immaginava un principe azzurro capellone e riccioluto come Francesco Renga primo periodo.
Perché il suo, di principe, mica si faceva più sentire.
Mica le principesse di oggi sono come quelle di un tempo. Hanno i capelli troppo corti per appendere le trecce alla finestra, e, cosa di molto peggiore, anche avessero i capelli lunghi chilometri e potessero intrecciarli come nidi di rondine, non ci sarebbe comunque nessuno lì sotto alla finestra metropolitana tra i palazzoni, ad aspettare. I principi al giorno d'oggi chiedono di far l'amore con le principesse, ma poi le lasciano andare, con compunta rassegnazione delle suddette. I principi, al giorno d'oggi, escono alle cinque della mattina e poi giocano a freccette nei pub. I principi, al giorno d'oggi, spariscono nei boschi metropolitani per settimane, ma non hanno draghi né mostri da ammazzare. Hanno moto per zigzagare nel traffico e poca pazienza per aspettare cento anni, per aspettare che la loro Bella Addormentata si risvegli.

Buon otto marzo, principesse tutte.


martedì 1 febbraio 2011

Nessun luogo è lontano?

Gli avevo dato tutto, a lui. Gli avevo preparato una torta quando era giù, e gliela avevo portata all'università; l'avevo ospitato a casa mia, e avevo preparato il suo letto con una cura maniacale, e lenzuola fresche di lavatrice, e il cuscino a cartoni che adorava; avevo comprato un ventone di sigarette pensando a quante me ne aveva offerte, e gli avevo regalato il mio accendino blu, gli avevo prestato il mio libro preferito, con le annotazioni a matita e i miei sorrisi sotto alle frasi più belle. "Nessun luogo è lontano. Se desiderate essere affianco a qualcuno che amate, forse non ci siete già?". Ma manco per il cazzo. Che gliene frega alla gente se io voglio stare affianco a lei, ma proprio niente.Il libro di linguistica rimane aperto. La bruciatura da pentola di stasera fa male, e darei un dente inutile per una sigaretta.Che mi coccolerebbe per qualche secondo senza fare troppe domande. Piangerei una notte intera ma persino piangere è troppo rumoroso e richiede troppi sforzi.Che inetta.