giovedì 19 marzo 2009

Alle volte mi fermo un po'

E anche i 100 giorni all'esame sono andati.
Tre mesi o poco più. Cento giorni. Duemilaquattrocento ore ad un esame come tanti altri. E giornate che passano come fossimo tutti sull'orlo di un precipizio, tra un sole sgargiante che ci impedisce di studiare quando dobbiamo, e una pioggerella fitta che batte sui vetri della nostra macchina quando usciamo. Una musica diffusa. Anni '80, e si mettono d'accordo tutti, nessuno fiata più in macchina, tutti chiacchierano, del più e del meno. Persone gentili, persone pazienti, persone esigenti, persone assonnate, persone "oh, frena", persone "dai accelera", persone "guarda che la precedenza è tua". Quanta gente sarà mai entrata nella tua macchina, te lo sei mai chiesto? Quanti tuoi amici con cui non esci più, quanta gente che è andata a studiare a Milano e non si è più vista in giro... Meno male che ora c'è il facebook, il netlog, msn, e tanta altra roba. Vedi foto fighissime, leggi poesie struggenti, ti informi dei cazzi di chissà chi, discerni album che danno sfogo all'egocentrismo più interno e recondito che c'è dentro di noi. Perchè c'è. Non pensate che siamo tutti Dr. Jeckyll o tutti Mr. Hyde. Tutti possono essere tutto, ed in fondo nessuno è così tanto diverso come si crede, neanche se gira con i capelli verdi e il pantacollant leopardato strizzatissimo, con le chapet al vento. Il vero diverso non lo fa notare, lo sa. Sa dentro di sé di non essere come gli altri, ma non per questo deve necessariamente darsi alla misantropia o portare magliette con su scritto Odio gli umani, si può benissimo vivere una vita da diversi anche in mezzo agli altri, modulando i propri comportamenti con l'umore, con le circostanze, con la giornata, in modo assolutamente normale. Ma viviamo nel momento Io del mondo, il mondo è fatto da io io io io io io io, io che sono meglio di te, io che ho le foto più belle delle tue perchè ho photoshop e tu no, io che ho i commenti fighi sul netlog per farti vedere chi vale. Sembrano stronzate, vero? Invece sono robe all'ordine del giorno. Chissà dove ci porterà la società dell'io. Secondo me, alla società dell'anonimato. Del non-io. E' impossibile pensare che tutta questa gente non si stuferà mai di ciò. Di essere "semplicemente me stessa" o "Inequivocabilmente super.me". SuperChicca, SuperFra, SuperTutti. Ma 'sta gente nella vita dove sta?

3 commenti:

46+2 ha detto...

così giovane,così saggia...brava..brava.

Anonimo ha detto...

alle volte fermarsi serve per riflettere.

Massi ha detto...

You're welcome.Massi