sabato 28 agosto 2010

Forse.


Forse so cosa devo fare.
Lascerò il conservatorio. E sei anni di fatica alle spalle, lacrime copiose, sudore su quei libri ormai consumati, sorrisi a quei pianoforti a coda enormi. Forse è vero che tutto ciò che succede ha una direzione precisa, e io sono tre anni che ignoro dove gli eventi vogliano portarmi. Tre anni che il mio polso mi fa passare le pene dell'inferno per la tendinite. E' da un anno che sono sempre sugli stessi libri, controvoglia, con dei progressi minimi, facendo tre passi avanti e due indietro ogni volta. Un anno che mi rovino le domeniche, quando di mattina presto mi alzo, infilo le cuffie del digitale e mi metto a suonare quella tristissima Sarabanda, dio solo sa quanto la odio. Dio solo sa quante lacrime ho versato, quanto sangue amaro mi sono fatta, quanto avrei voluto fare la concertista da "grande". Quanto avevo sempre contato su questa seconda strada che mi ero spianata con fatica, quella della musica. Ormai è una strada a senso unico, con un'uscita bloccata e un dirupo come unica via d'uscita.
Buttiamoci.

3 commenti:

Sera d'estate ha detto...

Anche io a suo tempo ho lasciato il conservatorio perchè ero arrivata ad un punto morto, ma adesso devo dire che mi pento un po' della scelta fatta...
Se puoi, non mollare!

Shadowplay ha detto...

Dici??? Io sono così indecisa...

Sera d'estate ha detto...

a distanza di dieci anni, devo dire che la nostalgia di tornare suonare quel maledetto pianoforte, a volte, è fortissima!!
Però questo vale per me...