lunedì 13 ottobre 2008

...Riusciranno a riveder le stelle?


Oggi camminavo per un viale alberato, fuori da scuola. Il sole spuntava timido dalle nuvole, il vento era leggero ma pungente, io camminavo sul tappeto di foglie morte provocando uno scricchiolio quasi impercettibile, era come una sinfonia silenziosa fatta dal battito del mio cuore, dallo scricchiolio delle foglie e dal vento leggero. E oggi, proprio oggi mentre camminavo lungo quel viale al cospetto del signor Autunno, con i suoi colori accesi, il suo freddo ancora non pronunciato e le sue caldarroste fumanti, è tornata a trovare la mia mente la signorina Primavera, con i suoi batticuori, le sue speranze e i suoi boccioli delicati. E mi è venuta in mente quella giornata di aprile, quando ancora spensierata passeggiavo mano nella mano con lui tra la gente. Entrambi avevamo paura di tutta quella gente. "La gente è strana" cantava Morrison alla fine dei '60. Beato te, Jim, che non hai visto quella di oggi. Beato te che al momento giusto sei sparito, velocemente così com'eri apparso. Però insieme, insieme non ci faceva paura nulla. Insieme non ci curavamo di nulla. Sapete come diceva Prévert, "I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno"... Non avrebbe potuto dirlo meglio. Ma, d'altro canto, Baudelaire accusava il Tempo di mangiarsi la vita, forse con un impercettibile accenno al Carpe Diem oraziano. Amaro, ma un invito a cogliere l'attimo. Ed ecco qui me, passata da Prévert a Baudelaire, dalla signorina Primavera al signor Autunno, da lui al niente. Sarebbe bello essere un'eroina dei libri. Perchè no, la Margherita di Bulgakov. Lei l'ha salvato il suo uomo. Piuttosto che vivere una vita senza di lui si è sacrificata, si è sottoposta a tutto per riabbracciare il suo uomo, pur di curarlo, di farlo suo nuovamente e di crescerlo, di nuovo, come un bambino. L'avessero tutte il tuo coraggio, Margherita.

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