giovedì 5 febbraio 2009

Discorsi di una rockstar deceduta

Ce la farò? Non ce la farò? Notizie buone tutte insieme non portano mai nulla di buono, continuo a ripetermelo. Non me l'hanno mai portato, qualcosa di buono. Eppure continuo a sperare, nonostante tutte le mazzate, che tu, Dea Musica, mi hai riservato. Proprio te, Musa. Qualcuno diceva che ci saresti sempre stata, ma non ti trovavo mentre cercavo di suonare su un pianoforte, non ti trovavo quando per te ho pianto, non ti trovavo quando le cose per me erano ingiuste. Avevo solo il mero ricordo di quelle canzoni, quelle canzoni che suonavamo, potevo solo riascoltarle, potevo solo accennarle con una chitarra acustica, e canticchiarle. Da sola. Ma non sarebbero mai state le stesse, mai più. Loro avrebbero avuto un altro cantante, io avrei avuto la mia chitarra e la mia voce. E' stato bello giocare a fare la rockstar con voi, ragazzi, a dire la verità mi sono proprio divertita. Gli occhiali da sole enormi, il sonno del primo pomeriggio, le birre fredde nel piccolo frigorifero, la batteria sconquassata, la tastiera dagli effetti ridicoli, tutto è stato bello, finché è durato. E' per questo che mi è così difficile ricominciare da capo senza di voi, con un altro gruppo. La band è come una famiglia, è difficile farla, mantenerla, metterla a posto, migliorarla. E una volta che l'hai fatta, mantenuta, messa a posto e migliorata, c'è qualcuno che prende il tuo posto. E così la Dea mi ha ucciso, di nuovo. Ora che ci ripenso sì, ho praticamente smesso di drogarmi di musica come un tempo, ho smesso di alzarmi con la radiosveglia accesa, ho smesso di sentire la musica durante la giornata, a tutte le ore. Ma realmente, è lecito prendersela con lei? Con la Dea? Ma sì. Sì che è lecito. Mi ha fatto soffrire, altrochè, e mi farà soffrire ancora, ma sapete com'è. Non è bene ricoprire gli idoli d'oro, perchè quando stacchi le mani da essi avrai le mani impomatate d'oro.
Un po' d'oro mi è rimasto, dunque.
Penso che magari lo adopererò.

3 commenti:

Novemberside ha detto...

Da sempre nutro una grande passione per la musica, sebbene tale passione sia un po' altanelante. Alterno periodi in cui la adoro e non potrei stare senza ad altri in cui ne faccio volentieri a meno. Lo so, è strano. Eppure, non me lo so spiegare.

Shadowplay ha detto...

Sono contenta di sapere che non sono sola, allora... :-) La Dea è strana! Spero di recuperare queste mancanze, comunque, e di superare questo momento... Grazie dell'intervento

Anonimo ha detto...

A dicembre del 2007 nello stesso giorno, persi lavoro e la band in cui suonavo da oltre 5 anni. Passi per il lavoro, ma la band, come hai detto giustamente tu, è la famiglia. Famiglia che quando si perde è dura ricostruire. Le alchimie personali, gli sguardi, i ricordi sul palco e fuori dal palco. Sono tutte cose che mi bruciavano tremendamente dentro, dopo così tanto tempo con loro. Ho avuto la forza di rialzarmi, e poco tempo dopo avevo una nuova band. Di cui oggi vado davvero orgoglioso.

Hai ben sintetizzato ciò che accade a chi fa musica. Il senso di perdita quando si lascia una band non è paragonabile a nient'altro (amore, lavoro, casa). Ci si sente soli; ma soli per davvero.
In bocca al lupo :-)

See ya